La domanda è volutamente provocatoria: in realtà quello di cui vogliamo parlare oggi è proprio dell’utilità del cloud per chi lavora.
Non è raro che tra le perplessità che incontriamo più spesso in chi sta pensando di provare una soluzione web professionale come Civico ci sia quella della sicurezza dei dati. Molti, specialmente chi ha meno confidenza con l’informatica, ha qualche timore a consegnare i propri dati a un soggetto esterno. La paura, anche comprensibile, è di perdere il controllo dei propri archivi, e dipendere da qualcun altro per la riservatezza e sicurezza del proprio lavoro.
È un timore, come dicevamo, comprensibile, ma poco fondato. Per diverse ragioni.
Anzitutto, è bene precisare che i dati che inseriamo in un database altrui non sono leggibili, di norma, a chi mantiene il database. I sistemi di crittatura, che rendono i dati illeggibili a chiunque non sia un utente autorizzato, valgono anche per gli amministratori del sistema: chi fa funzionare, per esempio, la banca dati di Civico, è in grado di sapere se un utente si collega, o se ha inserito dati, ma non può in nessun modo leggere i dati inseriti, che rimangono di totale competenza – e proprietà – dell’utente che li ha caricati.
Anche per quanto riguarda le possibili intrusioni, inoltre, i dati che consegniamo a un database online sono ampiamente protetti: l’intera struttura tecnica di un’azienda specializzata è impegnata a garantire la sicurezza dei propri archivi, con dei livelli di protezione sicuramente più alti di quelli che potremmo garantire in proprio, nel nostro studio.
Secondariamente, il fatto di non avere fisicamente accanto a sé il supporto in cui i dati sono contenuti (l’hard disk del proprio pc, una chiavetta usb o altro) genera una sensazione di precarietà, in chi non è abituato ai nuovi e sempre più diffusi servizi web, che fa temere che i dati siano in qualche modo “sospesi” in una condizione meno concreta, e quindi meno sicura.
In realtà quello che accade a dei dati in cloud è che vengono memorizzati su un server, un computerone molto potente gestito da professionisti informatici e controllato 24 ore al giorno per prevenire guasti o sospensioni del servizio. Inoltre, se chi lo amministra è un professionista, un server è in genere protetto da diversi livelli di backup, cioè di copia di sicurezza, che vengono salvati a intervalli regolari permettendo in qualunque caso il ripristino dei dati dopo un guasto o un errore umano degli utenti.
Raramente, nella nostra esperienza, abbiamo visto uno studio di amministrazione condominiale gestire la sicurezza e riservatezza informatica allo stesso livello di quelle garantite da un servizio in cloud.
Si tratta, per lo più, di scrupoli di natura culturale, dovuto alla difficoltà di lasciarsi alle spalle l’era appena passata dell’informatica ed entrare nella nuova stagione della tecnologia, sempre più orientata a cloud e ai servizi accessibili online. Una volta superate le diffidenze naturali, la migrazione di sempre più professionisti sul cloud permetterà nuovi livelli di affidabilità e sicurezza, innalzando gli standard di qualità e professionalità di un settore che, dopo anni di tentennamento, si affaccia finalmente sull’innovazione.